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L’ANTI-AGEING è un grande business. Dai libri che incoraggiano diete come il digiuno intermittente alle creme cosmetiche per combattere le rughe, è stata costruita un’industria multimiliardaria sulla promessa di farci vivere più a lungo e sembrare più giovani. Ma quanto siamo davvero vicini a prolungare la nostra durata di vita in modo da garantirci anni extra di vita sana?
Il premio Nobel Venki Ramakrishnan, biologo molecolare ed ex presidente della Royal Society del Regno Unito, è l’ultimo ad affrontare questa questione. Ha trascorso 25 anni studiando il ribosoma, che è il punto in cui le nostre cellule producono proteine utilizzando le informazioni codificate nei nostri geni, presso il Laboratorio di Biologia Molecolare MRC di Cambridge, nel Regno Unito.
Nel suo ultimo libro, Perché moriamo: la nuova scienza dell’invecchiamento e la ricerca dell’immortalitàintraprende un viaggio intorno alla biologia all’avanguardia dell’invecchiamento umano e si chiede se sarà possibile prolungare la nostra durata di vita nel prossimo futuro.
Ci parla Nuovo scienziato sui recenti progressi nella nostra conoscenza delle cause dell’invecchiamento, su quanto siamo vicini alla creazione di terapie per combatterlo e sulle potenziali conseguenze in caso di successo.
Graham Lawton: Cosa ti ha spinto a prenderti una pausa da una carriera di grande successo nella ricerca su come le cellule producono proteine per scrivere un libro sull’invecchiamento?
Venki Ramakrishnan: Due cose. Il primo è che la traduzione del codice genetico in proteine influenza quasi tutti i processi biologici e risulta essere centrale in molti aspetti dell’invecchiamento.
L’altro motivo è che ci preoccupiamo dell’invecchiamento e della morte da quando…
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