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Sebbene l’acclamato Metroid Dread sia stato sviluppato principalmente dallo studio spagnolo MercurySteam, Nintendo stessa è stata fortemente coinvolta nella creazione e nel marketing del gioco, come ci si aspetterebbe.
Come molte delle principali uscite su Nintendo Switch, anche Metroid Dread ha beneficiato del lancio degli amiibo, con un dual pack Samus/EMMI disponibile insieme al gioco stesso. Lo sviluppatore Nintendo Uenaka Minoru ha recentemente parlato della creazione degli amiibo tramite una pagina di reclutamento e di come i suoi studi in “anatomia artistica” alla scuola di specializzazione abbiano contribuito a plasmare l’aspetto generale delle figure (grazie, Nintendo Everything).
Secondo Minoru, il team voleva che i due amiibo sembrassero uno di fronte all’altro quando posizionati fianco a fianco, quindi ha utilizzato la sua conoscenza dell’anatomia per creare una posa “dinamica ma naturale” con cui i fan avrebbero potuto siate felici.
“Abbiamo deciso di creare gli amiibo di Samus ed EMMI, e io sono stato coinvolto anche nella loro supervisione. Pertanto, abbiamo posto particolare attenzione nel posizionare le due figure in modo che, una volta allineate, sembrassero che fossero una di fronte all’altra, e noi tenevo anche presente che i clienti sarebbero stati felici quando li avessero avuti entrambi insieme.
“È stato difficile esprimerlo, ma penso di essere stato in grado di utilizzare la conoscenza che ho imparato sul corpo umano durante i miei giorni da studente per creare una posa dinamica ma naturale. Sono stato molto felice di poter essere coinvolto nel processo di non solo creando CG, ma realizzando effettivamente qualcosa di tangibile.
“Sono stato anche molto felice di poter consegnare al cliente il modello realizzato con cura, e anche di provare l’emozione di tenere il prodotto tra le mani.”
Oltre all’intervista, Nintendo ha mostrato due immagini dell’amiibo in questione, una delle quali sembra essere un prototipo del design finale, mentre l’altra mostra l’approccio di Minoru alle pose del prodotto:
Roba difficilmente rivoluzionaria, ma è interessante conoscere il tipo di lavoro che c’è dietro la creazione degli amiibo; spesso siamo colpevoli di presumere che le figure siano semplici adattamenti di pose utilizzate nel materiale promozionale, ma sembra che ci sia molta più riflessione di quanto sospettassimo.
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