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Il direttore dello sviluppo aziendale globale per la scienza e l’automazione di Teledyne FLIR, Jerry Beeney, spiega come la termografia sta supportando le catene di fornitura globali
Tali investimenti nei microchip sono importanti perché le catene di fornitura di chip in tutto il mondo sono state pesantemente interrotte dai blocchi del Covid-19 e dalle restrizioni sulla manodopera, che hanno avuto un impatto sulla produzione praticamente in ogni settore. Secondo una ricerca di Goldman Sachs, 169 industrie in tutto il mondo sono state colpite dalla diffusa carenza di microchip, un problema costato milioni e che l’EU Chips Act affronterà alla fonte.
L’EU Chips Act è entrato in vigore il 25 luglio 2023 ed è progettato per incoraggiare l’innovazione nel campo della microelettronica e aumentare la quota dell’UE nella produzione di microchip al 20% nei prossimi sette anni. In parole povere, l’UE vuole aumentare in modo significativo il numero di aziende a livello globale che hanno la capacità di creare microchip internamente, garantendo che i produttori siano isolati dai problemi della catena di approvvigionamento.
Alla legge è collegato il veicolo per accedere al finanziamento, noto come Importante progetto di comune interesse europeo nella microelettronica e nelle tecnologie della comunicazione (IPCEI ME/CT). L’Atto e il Progetto si uniscono per creare un incentivo immediato per le aziende europee a spostare l’attenzione dall’approvvigionamento esterno di parti vitali dei loro macchinari alla produzione interna, con il supporto per facilitare questo e i finanziamenti per l’avvio.
Oltre all’impegno iniziale di 8,1 miliardi di euro di aiuti di Stato, si prevede che la mossa sbloccherà ulteriori 13,7 miliardi di euro di investimenti privati in 14 paesi membri: Austria, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Spagna.
Si spera che investire in chip semiconduttori su questa scala porti un duplice vantaggio. Salvaguarderà le linee di produzione esistenti da impatti imprevedibili sulla catena di approvvigionamento e guiderà fondamentalmente lo sviluppo delle tecnologie alimentate dai chip come l’intelligenza artificiale, l’informatica quantistica, le comunicazioni 5G e 6G, la guida autonoma e le tecnologie verdi.
Finora sono stati promessi 68 progetti in 56 aziende, tra cui marchi globali come Vodafone, Infineon, Ericsson e GlobalFoundries. Le termocamere della serie FLIR A6700 o FLIR A8580 MWIR saranno cruciali. Tale tecnologia consente ai tester di rilevare qualsiasi traccia di danno derivante da sbalzi di tensione o componenti malfunzionanti in ogni fase del ciclo di sviluppo. È un’area in cui i produttori dovrebbero investire con accortezza negli anni a venire.
www.teledyneflir.com
Il post Produzione nazionale di chip, un argomento caldo apparso per la prima volta su Electronics Sourcing.
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