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I ricercatori della Cornell University e della Brown University hanno sviluppato un robot di telepresenza che risponde automaticamente e in tempo reale ai movimenti e ai gesti di un utente remoto effettuati nella realtà virtuale.
Il sistema robotico, chiamato VRoxy, consente a un utente remoto in un piccolo spazio, come un ufficio, di collaborare tramite VR con i compagni di squadra in uno spazio molto più ampio. VRoxy rappresenta l’ultima innovazione nell’incarnazione remota e robotica.
Indossando un visore VR, un utente ha accesso a due modalità di visualizzazione: la modalità live mostra un’immagine immersiva dello spazio collaborativo in tempo reale per le interazioni con i collaboratori locali, mentre la modalità di navigazione mostra i percorsi renderizzati della stanza, consentendo agli utenti remoti di “teletrasportarsi” dove vorrebbero andare. Questa modalità di navigazione consente una mobilità più rapida e fluida per l’utente remoto e limita la chinetosi.
La natura automatica del sistema consente ai compagni di squadra remoti di concentrarsi esclusivamente sulla collaborazione piuttosto che sulla guida manuale del robot, hanno affermato i ricercatori.
“Il grande vantaggio della realtà virtuale è che possiamo sfruttare tutti i tipi di tecniche di locomozione che le persone utilizzano nei giochi di realtà virtuale, come spostarsi istantaneamente da una posizione all’altra”, ha affermato Mose Sakashita, uno studente di dottorato nel campo delle scienze dell’informazione alla Cornell. “Questa funzionalità consente agli utenti remoti di occupare fisicamente una quantità di spazio molto limitata ma di collaborare con i compagni di squadra in un ambiente remoto molto più ampio.”
Sakashita è l’autore principale di “VRoxy: Wide-Area Collaboration From an Office Using a VR-Driven Robotic Proxy”, che sarà presentato al Simposio ACM sul software e la tecnologia dell’interfaccia utente (UIST), che si terrà dal 29 ottobre al 1 novembre. .
La reattività automatica e in tempo reale di VRoxy è fondamentale sia per i compagni di squadra remoti che locali, hanno affermato i ricercatori. Con un robot proxy come VRoxy, un compagno di squadra remoto confinato in un piccolo ufficio può interagire in un’attività di gruppo svoltasi in uno spazio molto più ampio, come in uno scenario di collaborazione di progettazione.
Per i compagni di squadra, il robot VRoxy imita automaticamente la posizione del corpo dell’utente e altri segnali non verbali vitali che altrimenti andrebbero persi con i robot di telepresenza e su Zoom. Ad esempio, il monitor di VRoxy, che mostra un rendering del volto dell’utente, si inclinerà di conseguenza a seconda della concentrazione dell’utente.
È dotato di una fotocamera a 360 gradi, un monitor che mostra le espressioni facciali catturate dal visore VR dell’utente, un puntatore robotico e ruote omnidirezionali.
Nel lavoro futuro, Sakashita vuole potenziare VRoxy con bracci robotici che consentirebbero agli utenti remoti di interagire con oggetti fisici nello spazio live tramite il proxy del robot.
Questa ricerca è stata sostenuta dalla National Science Foundation e dalla Nakajima Foundation.
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