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La sua iniziativa è intesa a “contribuire a un livello più elevato di automazione e cooperazione dei veicoli espandendo gli ultimi sviluppi nelle comunicazioni wireless veicolari che migliorano i tempi di reazione, il rilevamento dei pedoni e le prestazioni complessive del veicolo”, secondo Leti. Combinando quanto appreso dalla partecipazione a tre progetti UE H2020, gli scienziati del CEA-Leti hanno consolidato le competenze dell’istituto in V2X [vehicle-to-everything] tecnologie e standard di comunicazione”.
Gli studi di Orizzonte 2020 prevedevano l’integrazione di un flusso di simulazione dedicato per la valutazione a livello di sistema di diverse tecnologie radio a corto e lungo raggio, come IEEE802.11.p/bd, C-V2X sidelink o 5G-NR. Sono state inoltre studiate opzioni architettoniche e infrastrutturali, tra cui unità stradali, stazioni base 5G e server MEC (multi-access edge computing).
“La cosa più importante è che uno strumento di simulazione sviluppato dal team è stato utilizzato per misurare l’impatto effettivo delle prestazioni della rete di comunicazione osservate in termini di latenza, affidabilità del collegamento, copertura e carico, sulle applicazioni veicolari critiche”, ha affermato il ricercatore Leti Valérian Mannoni. “Questi includono la disponibilità e la continuità del servizio, il livello di automazione consentito, il tempo necessario alla collisione e altri parametri chiave primari”.
Sebbene l’obiettivo principale del lavoro sia aiutare l’industria automobilistica a comprendere e adottare le comunicazioni cooperative V2X per una maggiore sicurezza, secondo il collega scienziato Benoît Denis, il crescente utilizzo di flotte autonome di robot e droni collaborativi solleva questioni di ricerca simili. “Gli approcci di comunicazione cooperativa sviluppati per i veicoli potrebbero quindi essere utilizzati anche per evitare collisioni e manovre cooperative da parte di robot autonomi nelle fabbriche intelligenti”, ha affermato.
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