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Nell’ultimo caso in cui uno studio di gioco di alto profilo è stato accusato di creare un ambiente di lavoro ostile per i dipendenti, Bungie è stato ora citato in giudizio per licenziamento illegittimo da un ex responsabile delle risorse umane dopo accuse di pregiudizi razziali all’interno dell’azienda. La notizia delle accuse contro lo sviluppatore di Destiny 2 arriva pochi mesi dopo che Bungie ha vinto una causa storica contro un giocatore razzista di Destiny che ha molestato i dipendenti dell’azienda e le loro famiglie.
L’ex responsabile delle risorse umane di Bungie sostiene di essere stata licenziata ingiustamente dopo aver denunciato pregiudizi razziali allo sviluppatore
Come inizialmente riportato da IGN, Bungie è stata citata in giudizio da un ex responsabile delle risorse umane con l’accusa di ritorsione e licenziamento illegittimo.
Ingrid Alm, assunta da Bungie come responsabile delle risorse umane nel 2022, accusa l’azienda di aver licenziato dopo aver raccomandato a un supervisore di ricevere una formazione sulla diversità. La raccomandazione di Alm è arrivata dopo che l’unico dipendente nero del team di 50 persone del supervisore, denominato “James Smith” nella causa, aveva espresso preoccupazione per essere stato preso di mira a livello razziale.
Alm afferma di aver dovuto affrontare “ostilità e rifiuto” da parte dei suoi manager presso lo sviluppatore di Destiny 2 dopo aver emesso la raccomandazione.
Già di fronte a respingimenti per la sua raccomandazione, la causa di Alm sostiene che è stata soggetta a ulteriore ostilità dopo aver contattato il direttore dell’equità e dell’inclusione di Bungie, la dottoressa Courtney Benjamin.
La causa di Alm afferma che il suo supervisore si è vendicato contro di lei per aver contattato Benjamin, dando ad Alm un avvertimento scritto e spostandola nella categoria “necessita di miglioramenti” nella sua prossima revisione delle prestazioni. Dopo che un supervisore le ha suggerito di lasciare l’azienda, l’accesso di Alm alla sua posta elettronica di lavoro e alla rete interna di Bungie è stato interrotto. Alla fine le è stato detto che le sue dimissioni, che Alm sostiene di non aver mai presentato, erano state accettate.
Secondo il rapporto IGN, la risposta di Bungie alla causa “nega quasi ogni parte della narrativa di Alm senza ulteriore contesto”. Un processo con giuria è fissato per il 22 gennaio 2024 per determinare se ad Alm sono dovuti la retribuzione persa, i danni per disagio emotivo e le spese legali che sta chiedendo nel caso.
Bungie non è l’unico sviluppatore ad essere accusato di aver creato un ambiente di lavoro ostile negli ultimi anni. La notizia delle accuse contro Bungie arriva la stessa settimana in cui cinque ex dirigenti di Ubisoft sono stati arrestati con l’accusa di molestie e violenza sessuale. Nel frattempo, in altri settori del settore, il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, continua a subire reazioni negative per aver respinto le continue accuse di molestie nei confronti dell’azienda.
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