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Quando sentiamo dire che “Bitcoin è troppo rischioso”, come cittadini degli Stati Uniti e come detentori di dollari dobbiamo ricordare che questa semplice affermazione deriva da una posizione di privilegio sostanziale, in particolare di “privilegio esorbitante”. Definito per la prima volta dal ministro delle Finanze francese Valéry Giscard d’Estaing negli anni ’60, il privilegio esorbitante si riferisce ai benefici unici di cui gli Stati Uniti godono grazie all’uso diffuso del dollaro nel commercio internazionale, nella finanza e come valuta di riserva globale. Alcuni dei vantaggi derivanti dall’ubiquità globale e dalla domanda quasi insaziabile di dollari sono la capacità del governo americano di stampare dollari con conseguenze minime e di contrarre prestiti a tassi di interesse più bassi rispetto ad altri paesi, molti dei quali con un passato finanziario contrastato (come l’Argentina). Lo status di riserva globale semplifica inoltre le decisioni di politica monetaria per gli Stati Uniti, poiché la Federal Reserve è di fatto la banca centrale globale, dando il tono alle altre banche centrali affinché seguano politiche tariffarie simili per difendere i propri tassi di cambio. O, come disse senza mezzi termini John Connally, segretario al Tesoro del presidente Richard Nixon, a un gruppo di ministri delle finanze europei: “Il dollaro è la nostra valuta, ma è un vostro problema”.
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